La diagnostica per l’edilizia è uno strumento indispensabile per progettisti e operatori del settore che consente di reperire i dati, interpretare i segnali, definire le priorità d’intervento, stabilire i tempi, trovare la soluzione corretta, individuare i rischi e ottenere le indicazioni necessarie per garantire la sicurezza degli ambienti e tutelare la salute degli occupanti.

Obiettivi raggiungibili a condizione che siano utilizzati metodi e strumentazioni adatte ad opera di personale altamente specializzato. Per questa ragione, la formazione degli operatori insieme ad un’accurata e continua attività diagnostica rappresentano un valore imprescindibile per la salvaguardia del patrimonio edile. È quanto afferma l’architetto Guido Roche, esperto in progettazione, restauro e diagnostica del costruito e autore del libro La termografia per l’edilizia e l’industria, Maggioli Editore. Un testo di riferimento per le applicazioni termografiche che guida l’operatore in tutte le fasi dell’analisi – dal sopralluogo, al progetto di indagine, dal commento dei risultati ottenuti al report conclusivo – e dove le indagini termografiche sono sempre trattate in sinergia con altre prove non distruttive, con l’obiettivo di fornire sempre un quadro completo della patologia indagata.

 

Quali sono le indagini da effettuare e qual è l’approccio corretto alla diagnostica?

«Il tema della diagnostica è fondamentale, tanto negli edifici storici quanto nelle nuove costruzioni. È importante che venga eseguita in tutte le fasi di approccio progettuale al fabbricato, a partire da quella preventiva, attraverso una sinergia di differenti tecniche che parta dall’indagine termografica, ma che non si limiti ad essa. All’operatore è richiesto un approccio sistematico alla diagnostica.

Nel caso in cui si debba verificare la quantità d’acqua presente nelle murature, ad esempio, sarà necessario effettuare una verifica termografica, integrata con delle prove ponderali e delle prove microclimatiche per avere un quadro completo della distribuzione dell’acqua, sia nelle murature che nell’ambiente con cui sono in relazione.

Tutto questo implica che l’operatore abbia un’ottima formazione, oltre ad una buona esperienza, così come previsto dalla normativa, anche se non sempre rispettata».

 

Formazione degli operatori e strumentazioni adatte, quindi, sono fondamentali per una corretta diagnosi e soluzione delle patologie edili. Qual è la situazione attuale del settore?

«Negli ultimi anni – complice il crescente sviluppo del mercato delle termocamere a infrarossi – assistiamo ad un uso improprio di strumentazioni da parte di operatori, a volte improvvisati, che traggono, a volte, delle conclusioni errate. Se, da una parte, gli incentivi legati al Superbonus del 110% e il conseguente aumento di lavoro hanno ridotto il tempo da dedicare all’aggiornamento, dall’altra ha preso piede una modalità di fare formazione molto commerciale e poco tecnica, che punta a promuovere nuove e diverse tipologie di strumentazione, piuttosto che soluzioni efficaci e nozioni teoriche a supporto della tecnica di indagine impiegata».

 

Si parla di una nuova campagna di incentivi. La diagnosi dovrebbe essere essa stessa oggetto di un incentivo ad hoc?

«Fino ad ora abbiamo assistito ad una distribuzione a pioggia di incentivi su interventi non necessari, la cui efficacia non è mai stata controllata. Un “bonus diagnosi” sarebbe sicuramente necessario, per consentire, da un lato, di avere una mappatura dello stato di conservazione degli edifici in Italia e, soprattutto, per verificare la corretta esecuzione di tutti gli interventi di riqualificazione e restauro effettuati».

 

La verifica dell’efficacia è uno dei punti fermi della Tecnologia a Neutralizzazione di Carica CNT. In quale occasione ha potuto conoscere e apprezzare l’innovazione del Gruppo Domodry Leonardo Solution?

«Anni fa ho partecipato a un progetto del Politecnico di Milano finanziato dall’Unione Europea per la redazione dei Piani di Conservazione Programmata, nati per la gestione e la verifica degli edifici storici, soggetti a vincolo. Tra i casi esaminati c’era anche Palazzo Te di Mantova, l’opera più celebre dell’architetto Giulio Romano, minacciata dal problema dell’umidità di risalita capillare, che si era cercato di risolvere installando un sistema di deumidificazione elettrosmotica. Non avendo ottenuto alcun risultato, il Conservatore del Palazzo ha richiesto di valutare l’applicazione della Tecnologia a Neutralizzazione di Carica CNT. È stata quindi istituita un’attività di monitoraggio e una successiva verifica del decorso del processo di deumidificazione muraria, che a distanza di due anni, ha fornito esito pienamente positivo».

 

Palazzo Te è uno dei casi applicativi esaminati nel suo libro, che le ha permesso di constatare personalmente l’efficacia della Tecnologia CNT. Nella conclusione del monitoraggio afferma che l’innovazione del Gruppo Domodry ha ottenuto pieno e definitivo successo su un problema di umidità capillare “storico” per il quale nessun sistema precedentemente applicato aveva sortito risultato. In sintesi qual è il vero valore della Tecnologia a Neutralizzazione di Carica CNT?

«La conservazione dell’involucro, ma anche quella dei fruitori dell’edificio, è il valore aggiunto della Tecnologia, che, paradossalmente, in una costruzione storica passa sempre in secondo piano. L’applicazione della CNT è in grado di neutralizzare una delle principali cause di degrado, ovvero la presenza di acqua nelle murature, garantendo una condizione di comfort e benessere per l’occupante, aspetto che non può più essere trascurato».

 

Leggi l’estratto dal libro La termografia per l’edilizia e l’industria sul caso applicativo di Palazzo Te

https://www.cnt-apps.com/wp-content/uploads/10_Estratto_libro_Arch_Roche_CNT.pdf

CV GUIDO ROCHE

Architetto, è stato docente di riqualificazione tecnologica del costruito presso il Politecnico di Milano, docente di termografia infrarosso e analisi del costruito presso i Master CasaClima alla Libera Università di Bolzano, docente di termografia infrarosso presso l’agenzia CasaClima, certificatore energetico Regione Lombardia e Regione Emilia Romagna.

Livello 3 in analisi termografiche e analisi visive, esperto di termografia Infrarossa applicata all’edilizia ed in particolare al restauro architettonico. Amministratore unico della società Architecno srl, specializzata in restauri e progettazione di edifici a elevate prestazioni energetiche e di riqualificazione completa di edifici esistenti, oltre che nella progettazione e realizzazione di edifici a consumo nullo ed in bio architettura.