Angela Borrelli, architetto, una lunga esperienza nel recupero e nella conservazione dei beni e degli edifici storici, racconta l’incontro con la tecnologia e la scoperta della soluzione all’annoso problema dell’umidità di risalita capillare che sembrava irrisolvibile.
Dal Museo della Scienza e della Tecnica di Milano alla Villa Reale di Monza: per Angela Borrelli, architetto, una lunga esperienza nel recupero e nella conservazione dei beni e degli edifici storici, quello con la tecnologia CNT è stato un incontro in più tappe. Quasi un destino segnato già dai tempi della laurea, conseguita sotto l’egida di Marco Dezzi Bardeschi – luminare italiano del restauro e che aveva come oggetto proprio un’analisi sul problema (allora irrisolto) dell’umidità di risalita capillare negli immobili storici.
«L’incontro con la CNT ha cambiato ogni prospettiva – racconta, intervistata dalla nostra redazione di Cnt’Informa -. Per 17 anni mi sono occupata della manutenzione ordinaria del Museo milanese, curando anche gli aspetti impiantistici e di prevenzione incendi nonché le opere di manutenzione straordinaria». Nel 2015, su iniziativa del Ministero dei Beni Culturali, è stato avviato il recupero del Padiglione delle Cavallerizze. «Nonostante i lavori eseguiti – racconta – in questi ambienti persisteva un importante problema di umidità di risalita». A sollecitare l’incontro fra l’architetto Borrelli e la CNT, tecnologia ideata e sviluppata dal gruppo Leonardo Solutions – Domodry (www.domodry.it), è stato l’Architetto Paolo Savio, funzionario della Soprintendenza di Milano. «I dispositivi CNT, di piccole dimensioni, sono stati posizionati in modo da non disturbare la vista e la bellezza architettonica degli ambienti – prosegue Angela Borrelli -. Il risultato è stato evidente in tempi rapidi, proprio perché l’interruzione della risalita, innescata da CNT alla base stessa delle fondazioni, ha consentito alle murature di liberarsi progressivamente della preesistente umidità». La CNT è stata successivamente estesa con successo anche in altri locali del Museo in 4 diversi lotti, fra cui gli spazi dell’ex convento, risalente al XVI secolo.
«Al mio arrivo nel 2020 alla Villa Reale di Monza come consulente, ho piacevolmente scoperto che la CNT era lì installata già dall’epoca dell’importante restauro ultimato nel 2014», prosegue Angela Borrelli, oggi consulente tecnico del Complesso Villa Reale di Monza. Oggi un Consorzio gestisce, oltre alla Villa, il parco e tutti gli edifici annessi. «Poter contare su una tecnologia che risolve realmente l’umidità di risalita capillare, come mai nessuna prima aveva fatto, è un’opportunità enorme – conclude la progettista». Nel 2019, la Villa Reale di Monza è stata uno dei cinque monumenti nazionali scelti dalla Direzione Generale del Ministero dei Beni Culturali come casi studio di successo nella risoluzione dell’umidità di risalita, illustrati al Convegno scientifico tenutosi in quell’anno nella città di Matera, nell’ambito degli eventi di Matera Capitale europea della Cultura.
Angela Borrelli
Laureata in architettura al Politecnico di Milano con una tesi sull’umidità di risalita negli edifici storici, inizia l’attività lavorativa nello studio milanese del relatore di tesi Prof. Marco Dezzi Bardeschi per il quale segue alcuni cantieri e l’attività didattica. Dal 2003 al 2018 lavora presso il Museo della Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano dove, tra l’altro, coordina e supervisiona i lavori di manutenzione straordinaria e restauro degli immobili che compongono il complesso museale. Dal 2020 collabora, in qualità di consulente tecnico, con il Consorzio Villa Reale e Parco di Monza.